Fantapolitica

2 febbraio 2021, ore 21,50. Prendete nota dell’orario.

La pantomima del tentativo di risoluzione di una crisi di governo assurda nei modi ma sacrosanta nelle ragioni attraverso la riesumazione del cadavere del precedente governo con la precedente maggioranza si è appena conclusa. Il Capo dello Stato è uscito, ha parlato e ha sculacciato metaforicamente tutti. Ex maggioranza, ex opposizione, tutto l’arco parlamentare. Come un papà che quando i bambini esagerano appoggia il giornale che sta leggendo, toglie gli occhiali, va, li sculaccia indistintamente tutti e li manda a letto senza cena. Perché quando la mamma sgrida si possono fare spallucce, ma se si alza papà, quelle poche volte che lo fa sono cazzi per tutti.
Ora arriva il momento di scrivere un romanzetto fantasy, con le storie dei protagonisti. Eccole.

Conte: politicamente sarebbe finito, forse, ma parliamo di uno che sa cambiare pelle più e meglio di un serpente, quindi non scommetterei sul fatto che torni nel nulla da cui è venuto (e di cui è costituito, ma questa è un’altra storia). Il potere inebria come e più di qualsiasi droga e lui di questa droga ne ha assunta parecchio negli ultimi due anni e credo che ne sia dipendente ormai. Ne risentiremo parlare.

Renzi: ha puntato tutto e ha fatto saltare il banco, ha rottamato anche Conte, se davvero si formasse un esecutivo a guida Draghi sarebbe per lui una grande vittoria. Per tacitare tutti farebbe bene a non pretendere in questo eventuale esecutivo posti per sé o per i suoi, almeno metterebbe a tacere le voci su chi lo vorrebbe alla caccia di poltrone. Non credo ce la farà. Sarebbe davvero la prova della sua maturità politica quella di fare mezzo passo indietro. In fondo l’obiettivo di mandare a casa Conte lo ha già ottenuto. Italia Viva potrebbe paradossalmente veder crescere in questo modo il suo consenso elettorale grazie ad una scelta una volta tanto coerente, ma di questo non v’è certezza, anzi il rischio che la cacciata di Conte si ritorca contro il partito di Renzi fino a farlo sparire dal parlamento c’è eccome.

Movimento 5 stelle: esce frantumato da questa crisi e forse questo, assieme alla rimozione dell’Avvocato del Popolo era uno degli obiettivi di Renzi. Non ha saputo governare la crisi, arroccato totalmente sui suoi punti irremovibili (senza i quali perderebbe anche il poco consenso che ha, of course) come il no al MES e la difesa ad oltranza del forcaiolo Bonafede. Attendiamo di vedere cosa farà di fronte ad un governo a guida Mario Draghi, con le frizioni sempre più forti tra l’ala oltranzista di Di Battista e i parlamentari che non vogliono andare a casa (anche perché la metà di loro finirebbe in mezzo a una strada, non avendo più il posto da deputato o senatore e non avendo mai fatto un ca**o nella loro vita). Pronostico una spaccatura, forse in tre parti, con una parte che si accaserà con la Lega, una parte col PD e gli irriducibili attorno a Di Battista con un consenso non oltre il 7%

PD: il partito delle occasioni mancate, quello che ha sbagliato tutto quello che si poteva sbagliare dal un po’ di anni a questa parte. Ora, orfano di quel Conte che Zingaretti aveva improvvidamente definito “il punto di riferimento dei riformisti” e che ha strenuamente difeso in queste settimane si trova davanti alla grande domanda che gli pone un governo Draghi. Sostenerlo senza se e senza ma (come sarebbe nel DNA del PD, almeno di quello che ci ricordiamo) potrebbe portare alla rottura con i 5 stelle, con i quali il duo Bettini-Franceschini (i veri comandanti del PD, Zingaretti parla solo quando si sveglia) stavano cercando di costruire quella “alleanza organica” che fa rabbrividire tutti coloro che credevano in questo partito. Serve coraggio, come ho scritto qualche giorno fa. Vediamo se il PD ne ha ancora da qualche parte

LEU-Articolo1 e tutta quella roba lì: vale il discorso fatto per il PD, anche loro hanno difeso a spada tratta Conte, come si porranno di fronte ad un governo Draghi in aperta rottura con il suo predecessore? C’è però da aggiungere che numericamente non contano quasi un ca**o.

Forza Italia: l’anello debole del Centrodestra. La tentazione di sostenere un “Governo dei migliori” è fortissima. Già nei giorni scorsi serpeggiava questa idea. Romperanno con il resto del Centrodestra? Anche loro non reggeranno alla prova del governo Draghi e si spaccheranno accasandosi con chi è loro politicamente più vicino?

Lega: Salvini continua a recitare il mantra delle elezioni, ma negli ultimi giorni ha lasciato degli spiragli per un governo istituzionale. Un eventuale appoggio a Draghi potrebbe essergli utile per transitare dal ruolo del caciarone a quello del politico non dico serio ma un minimo senziente. Dare prova di responsabilità potrebbe fare crescere il suo consenso e lui a queste cose ci sta molto attento. Sarebbe però uno scivolamento verso il centro, salverebbe Forza Italia e stresserebbe i rapporti con Fratelli d’Italia. Non so se vorrà/potrà farlo.

Fratelli d’Italia: non si muoveranno dalle loro posizioni, stare all’estrema destra ha portato loro un sacco di voti, perché cambiare?

Gli altri: chi? I responsabili, ecc… Non contano più un ca**o.

In realtà mi chiamo Cristian, lavoro in campagna, ma non faccio il contadino e ho sicuramente più vizi privati che pubbliche virtù. Tra i primi, oltre alle vergini quarantenni c'è da sempre la politica e l'impegno sociale, sui quali mi diletto a scrivere cazzate...