Comunque vada sarà un disastro

No, il titolo non è sbagliato e si riferisce alle elezioni americane. Questi pensieri sono stati scritti a cavallo delle giornate in cui si svolgono gli scrutini. Ad oggi Biden è davanti a Trump di pochi voti, ancora nessuno sa come finirà.
Ma quello che ci dicono queste elezioni americane, indipendentemente dal risultato finale è che la grande democrazia occidentale è malata ed è seriamente a rischio. Per noi europei era tutto chiaro: i disastri di Trump in quattro anni, culminatati con la pessima gestione dell’emergenza COVID-19 erano sufficienti a cacciarlo. Evidentemente per gli americani, o almeno, per una parte di essi che non va molto lontana dalla metà, questo personaggio pericoloso, palesemente corrotto, violento e arrogante può guidare il loro paese per altri quattro anni. Comunque vada a finire per Trump sarà un successo. Perché ha dimostrato che la sua politica ha presso gli americani più seguito di quanto si immagini. Perché una fetta consistente di essi non crede che la presidenza Trump sia stata un abominio, nonostante molti commentatori l’abbiano definita tale, anzi, molti di essi lo hanno convintamente rivotato pensando che possa davvero fare di nuovo grande l’America, come diceva il suo motto. Ma ha fallito, e speriamo che gli americani se ne accorgano. Ha fallito perché per fare l’America “Great Again” non basta rilanciare l’economia, occorreva prendersi cura anche della società dei troppi poveri, emarginati e senza diritti che ancora ci sono negli States. E soprattutto, perché gli USA siano davvero “Great”, devono stare al centro della scena politica internazionale, nei consessi davvero importanti, come le Nazioni Unite o la Nato. Invece Trump in quattro anni di presidenza li ha relegati a una figura marginale in quel contesto, lasciando che altri personaggi come Putin o Erdogan (due sulle cui qualità morali glissiamo che è meglio) o Xi Jinping (che sicuramente non è un farabutto come gli altri due, ma dei cinesi meglio guardarsi sempre) prendessero la scena e acquisissero un ruolo importante sul palcoscenico internazionale. Così mentre lui si accaniva contro le aziende cinesi come Huawei o costruiva il muro lungo il confine con il Messico gli Stati Uniti sono andati perdendo sempre di più il loro ruolo di potenza strategica.
E mentre il ritmo del contagio negli States cresce vertiginosamente e con esso il numero dei morti, lui fa i comizi senza mascherina (si pensa che solo in queste occasioni si siano contagiate oltre mille persone) arrivano al negazionismo più assoluto.
La pericolosità dell’uomo è già stata messa in evidenza da persone ben più capaci di me, quindi è inutile che ribadisca che altri quattro anni di Trump rischiano di far precipitare il mondo in una situazione davvero pericolosa, come sono pericolose le sua affermazioni in cui continua a richiamare alla violenza gli americani, gridando al furto di voti da parte di Biden, quasi che a lui il posto di Presidente spetti di diritto e chiunque cerchi di sottrarglielo sia un pericoloso sovversivo. Peraltro, fino a prova contraria è lui quello che ha avuto problemi con la giustizia in passato.
Ma , chiusa la parentesi sul personaggio, del quale peraltro dovremmo sapere tutto tutti, vorrei tornare al nocciolo del problema: il fatto che milioni di americani lo abbiano COMUNQUE votato, nonostante tutto quello che abbiamo appena detto e che dovrebbe essere sotto gli occhi di tutti. L’unico pensiero che mi viene è che il mondo è malato, se persino gli americani si sono ridotti a votare (almeno per la metà) per lui.
La democrazia più vecchia dei tempi moderni (gli Stati Uniti sono stati il primo paese del modo occidentale a ripristinare la democrazia dai tempi dei romani) sta soffrendo e dobbiamo tutti sperare che guarisca, perché serve a tutti un mondo in cui gli USA siano governati anche solo dal buonsenso.

In realtà mi chiamo Cristian, lavoro in campagna, ma non faccio il contadino e ho sicuramente più vizi privati che pubbliche virtù. Tra i primi, oltre alle vergini quarantenni c'è da sempre la politica e l'impegno sociale, sui quali mi diletto a scrivere cazzate...